Indice
- Guida Galattica per ipersensibili
- Persone altamente sensibili
- Un mondo estraneo
- Eccessivi imput
- Conclusione
Guida Galattica per ipersensibili
Benvenuti nella Guida Galattica per Ipersensibili, un porto sicuro nel vasto oceano dell’ipersensibilità. Questo blog nasce da un’intuizione profonda: in un mondo che spesso ci appare indifferente o troppo rumoroso, esiste uno spazio in cui le peculiarità delle persone altamente sensibili (HSP, HSC, PAS, ecc.) non sono solo riconosciute, ma celebrate.
L’ipersensibilità è un dono nascosto, una frequenza sottile che per molti rimane impercettibile. È come possedere un sensore interno che capta ogni variazione emotiva, ogni sfumatura sensoriale, ogni dettaglio che la maggior parte ignora. Ma questa sensibilità amplificata, seppur straordinaria, porta con sé sfide uniche: la sovrastimolazione, la sensazione di essere sempre in disaccordo con il ritmo del mondo, la lotta per mantenere intatta la propria essenza in ambienti che sembrano costruiti per chi è fatto di una fibra meno delicata.
Qui, nel nostro angolo digitale, vogliamo offrire un faro di comprensione, un luogo dove le vostre esperienze e sensazioni trovano eco e accoglienza. Ogni articolo, ogni racconto, ogni riflessione pubblicata in questo spazio vuole essere un tassello in più nel mosaico della comprensione di sé, un invito a esplorare le profondità della propria sensibilità senza paura di perdersi.
In Guida Galattica per Ipersensibili, scoprirete non solo informazioni, ma percorsi di crescita e condivisione, pensati per chi vive quotidianamente l’intensità di un mondo che sembra non essere fatto su misura per loro. Troverete storie di resilienza, di scoperta, di accettazione e, soprattutto, di trasformazione. Perché essere ipersensibili non significa essere fragili, ma avere accesso a una gamma più ampia di emozioni e percezioni, una ricchezza che merita di essere valorizzata.
Siamo qui per offrirvi strumenti, per condividere consigli e per darvi voce. Ma, soprattutto, siamo qui per ricordarvi che non siete soli. La vostra sensibilità è un superpotere che può trasformare il modo in cui vedete il mondo e come il mondo vi vede. Insieme, possiamo costruire una comunità che non solo comprende, ma celebra la diversità di sentire, di percepire, di essere.
Benvenuti in questa avventura galattica, un viaggio attraverso l’universo dell’ipersensibilità, dove ogni stella è un’anima che brilla di luce propria. Qui, la vostra sensibilità non è solo accettata, ma è la bussola che guida il nostro viaggio verso la comprensione, l’accettazione e la celebrazione di ciò che veramente siamo.

Persone altamente sensibili
E così lo sai da sempre.
Da quando la tua memoria ha un ricordo (probabilmente uno dei primi ricordi da bambino/a) ti sei sempre sentito/a strana.
Siamo nati già sapendo di essere strani in un mondo così strano che già solo averci a che fare è strano.
Strano per noi, ma normale per chiunque altro (no… Mi spiace. E’ inutile che ti guardi attorno. Morpheus non c’è).
Quando siamo con un gruppo di amici e siamo gli unici a sentire un odore particolare che nessuno sente, quando vediamo con i nostri occhi un particolare che nessuno vede, quando con le nostre orecchie sentiamo un suono che tutti ignorano, quando con le nostre emozioni capiamo così d’istinto i sentimenti che una persona sconosciuta prova senza che era ci dica nulla… E magari soffriamo o gioiamo per una cosa ridicola… E’ proprio in quel momento che ci sentiamo fuori luogo, fuori contesto, fuori mondo, fuori da tutto. Capiamo che tra noi e loro c’è una distanza abissale!
Ecco, è li che poi i nostri amici ci guardano strani e c’è chi ci prende in giro (“oh come sei sensibile, eh!”) oppure come spesso accade, ci escludono etichettandoci per “strani”.
Un mondo estraneo
Ma cosa vuole dire essere un ipersensibile in questo strano mondo?
In primo luogo è incisivo l’aspetto biologico poiché il nostro cervello ha un potenziale di funzionamento attivo sempre costante. Un ipersensibile spesso pensa: “vorrei spegnere il mio cervello e almeno per un pò non pensare!” I pensieri sono automatici e non controllati così come la soglia di attenzione alta ed i stimoli sensoriali sempre su ON.
Cosa voglio dire? Che una persona “normale” può decidere se smettere di pensare, di staccare la spina per un po’, di riposare la mente se non addirittura svuotarla.
Un ipersensibile no. E attenzione… Qui viene il bello (musica crescente… )
Non è che non vuole, è che semplicemente non può!
La neurologia di un ipersensibile è sempre attiva e in costante funzionamento a regimi alti, e secondo certe ricerche, causato dalla velocità di trasmissione degli impulsi tra i vari neurotrasmettitori all’interno del loro cervello.
Questo cervello sempre attivo e che funziona a regimi medio-alti ha un volume costante di input (suoni, profumi, sensazioni, dolore, gioia, particolari visivi) che entrano e vengono processati sempre in maniera continua producendo a sua volta pensieri, sensazioni, reazioni, e ragionamenti logici.
Quando parlate con una persona voi sentite solo quello che dice il vostro interlocutore? Vi concentrate su di lui ed estraiate qualsiasi cosa avviene attorno (o quasi). Ok, bene. Una persona ipersensibile sente simultaneamente ciò che dice il suo interlocutore e allo stesso tempo ciò che dicono le persone che attorno a loro stanno avendo altre conversazioni. Ma non solo! Può percepire l’intensità della pioggia fuori dalla finestra, una porta che sbatte, un gatto che corre, o un bicchiere che cade. E tutto questo allo stesso livello di attenzione e importanza.
Eccessivi imput
E cosa vuol dire quando una persona riesce a processare tutte queste miriadi di informazioni simultaneamente? Cosa accade quando la mente di una persona riesce a mantenersi a regime continuativo ed elaborare analisi sul mondo esterno, analisi del suo mondo interiore, e del funzionamento dei propri sensi?
Che spesso riesce ad anticipare di gran lunga ciò che accadrà nell’immediato futuro a una data persona, a una data situazione.
Un ipersensibile che vede per la prima volta un nuovo collega già in pochi minuti riesce a capire se è portato per quel lavoro o no, se e dove sarà il suo ramo di competenza adatto, e quali saranno i suoi pro e contro.
Non ci credete?
Avete un amico o una amica che inspiegabilmente sapeva già che quella persona con cui eravate fidanzati si sarebbe comportato in un certo modo o che non sareste stati felici con lui?
Avete un amico che inspiegabilmente riesce a tenere a memoria tutti i più minuziosi particolari di una data giornata in un dato periodo dell’anno? Magari alcuni giorni prima vi ricorda che voi avevate una maglietta rossa, e che mentre parlavate assieme il vicino ha fatto cadere un bicchiere, che quella sera c’era la luna piena, e che magari il cartellone appeso al muro con la scritta “tanti auguri” era stato appeso male.
Oh guarda che caso! Avete un amico ipersensibile!
Conclusione
Ora ciò che siete portati a pensare è questo: gli ipersensibili sono dei geni e non lo sapevo!
Eh… no. Essere geni non è sempre positivo e soprattutto non dimostrabile.
Innanzitutto una “overdose di informazioni” finisce spesso e volentieri per mandare in tilt e auto-rallentare il pensiero stesso. Esempio: magari avete un pc che è una bomba.
Bene. Iniziamo ad aprire google crome, poi magari photoshop, poi Facebook, apriamo l’account mail, e il programma di video editing, poi magari un bel gioco tipo Skyrim. Cosa accade a quel pc così potente? Sovraccaricato va in Crash oppure finisce per rallentarsi ma eppure è sempre funzionante. Si rallenta e non funziona più. Si blocca.
Esatto! Roba da pazzi, eh?
Ma la sapete la cosa più divertente? Che un ipersensibile con una mente così articolata, con un potenziale così enorme… Non sa di esserlo! Anzi, crede di essere irrecuperabile, stupido, insignificante, e soprattutto… STRANO!
E tutto questo lo allontana sempre di più dalla sua intelligenza e sensibilità senza limiti.
Conclusioni. Siete strani?
Bene.
E’ già un primo passo verso la conoscenza di se stessi.
Aggiungi un commento